Cuba: arriveranno gli yankee, ma la rivoluzione continua
Ognuno con la testa china sullo schermo illuminato del proprio smartphone, le dita picchettano parole sulla chat di Facebook.
Scene da sociologia nell’Occidente individualizzato dal 3g, mentre a Cuba è l’impercettibile istantanea di un paese in transizione. Da circa due mesi il governo ha installato, tramite la compagnia statale ETECSA, trentacinque hotspot per il wifi in 16 città. Non è gratuito, anzi, in un paese dove un professionista arriva a guadagnare in media 20 pesos convertibles al mese, non tutti possono permettersi i 2 CUC che servono per un’ora di sguardo sul mondo. Ci si attrezza e ci si arrangia, arte in cui i cubani hanno solo da insegnare, facendo capannello intorno al pc dell’amico. Ma nelle piazze alberate, appena il calar del sole fa scendere la temperatura a sopportabili 28-29°C, i giovani sciamano per connettersi e videochiamare i parenti emigrati negli Stati Uniti.